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Abstract/Sommario: Atti del Convegno "Scautismo e Spiritualità" realizzato a Trieste il 27 marzo 2010 dal Centro Studi Scout Scout "Eletta e Franco Olivo" del CNGEI

Abstract/Sommario: Nel volume si trovano gli interventi dei principali ospiti del convegno tenutosi a Rimini nel settembre del 2005. Un'ampia e approfondita analisi dei bambini e degli adolescenti, vista sia dal punto di vista demografico sociale che da quello più intimamente psicologico. Lo Scautismo deve interrogarsi costantemente sulla propria azione educativa, che è ovviamente collegata con le età cui vengono proposti i singoli strumenti del Metodo Scout.

Abstract/Sommario: Vademecum breve ed essenziale per l'applicazione pratica e per la conoscenza dell'impiego di corde, nodi e legature. Adatto per tutti coloro che amano costruire le proprie strutture all'aria aperta con i materiali facilmente reperibili nei boschi.

Abstract/Sommario: Cento anni di vita di un Movimento giovanile celebrato non come ricordo di una età felice, ma vissuto tra milioni di ragazzi che ancora oggi in tutto il mondo lo praticano, testimoniano non solo il successo delle felici intuizioni del nostro Fondatore, ma soprattutto la capacità del Movimento scout di interpretare i sentimenti e gli ideali dei giovani in una società certamente diversa da quella in cui è nato e in costante evoluzione, senza perdere di identità. Questa pubblicazione è im ...; [Leggi tutto...] Cento anni di vita di un Movimento giovanile celebrato non come ricordo di una età felice, ma vissuto tra milioni di ragazzi che ancora oggi in tutto il mondo lo praticano, testimoniano non solo il successo delle felici intuizioni del nostro Fondatore, ma soprattutto la capacità del Movimento scout di interpretare i sentimenti e gli ideali dei giovani in una società certamente diversa da quella in cui è nato e in costante evoluzione, senza perdere di identità. Questa pubblicazione è importante perché ha lo scopo di ricordare a noi e agli altri ciò che è stato fatto nell'anno delle celebrazioni del 1° centenario, per presentarlo all'esterno, per rendere visibile il valore e la forza di un Movimento educativo che ancora oggi riesce a ispirare nei giovani l'entusiasmo e il desiderio di impegnarsi per lasciare il mondo migliore di come lo hanno trovato.
Essendo la pubblicazione sostanziosa per quantità di immagini e testi, sono offerti tutti i temi allegati in 7 files.

Abstract/Sommario: "Handbooks of Gilwell" è una collana nella quale il Centro Studi ed Esperienze Scout Baden Powell presenta in "prima" assoluta i tre manuali della Formazione Capi "Wood Badge" in uso a Gilwell Park negli anni '50-'60. Essi si pongono a completamento dello "Scautismo per i ragazzi", del "Manuale dei Lupetti" e della "Strada verso il successo", in quanto il Fondatore attraverso i Corsi Gilwell — di cui oggi presentiamo i programmi analitici — formava i Capi a realizzare quanto aveva desc ...; [Leggi tutto...] "Handbooks of Gilwell" è una collana nella quale il Centro Studi ed Esperienze Scout Baden Powell presenta in "prima" assoluta i tre manuali della Formazione Capi "Wood Badge" in uso a Gilwell Park negli anni '50-'60. Essi si pongono a completamento dello "Scautismo per i ragazzi", del "Manuale dei Lupetti" e della "Strada verso il successo", in quanto il Fondatore attraverso i Corsi Gilwell — di cui oggi presentiamo i programmi analitici — formava i Capi a realizzare quanto aveva descritto nei suoi libri fondamentali. Sono pezzi storici conosciuti da ben poche persone anche nel mondo scout, perché la loro diffusione "confidenziale" è stata limitata ai Capi Campo delegati. Probabilmente oggi nessuna Associazione Scout potrà usarli così come sono per libri di testo della propria formazione Capi, ma è ben difficile che esse possano prescinderne. L'insegnamento fondamentale di questi manuali è quello della concretezza del metodo utilizzato per trasformare Adulti di buona volontà in educatori efficaci, secondo l'originale intuizione di Baden Powell. Per di più contengono una miniera di materiale e di suggerimenti tecnici e metodologici a molti ancora sconosciuti. Insomma, ci sembrano interessanti per chi oggi nel mondo scout vuole prendere veramente coscienza delle proprie radici e riscoprire l'importanza e il gusto per le "piccole" grandi cose. Sono sicuramente indispensabili a chi vuole applicarle a fini educativi, e specialmente a tutti i Capi delle unità di ragazzi. E anche nel mondo più vasto dell'educazione, essi certamente rappresentano una vera scoperta, utilissima per chi, persone, enti ed organismi, abbiano la responsabilità di formare educatori Adulti.

Abstract/Sommario: I curatori di questa rivista, nata nel 1996 e cessata nel 2023, già educatori, si rivolgevano agli altri Capi per rilanciare spunti di Metodo e di Stile, per mantenere lo Spirito Scout originale, per mettere a disposizione esperienze, per dimostrare che era in vita una comunità convinta che per capire lo Scautismo fosse necessario leggere e rileggere le indicazioni di Robert Baden Powell, piuttosto che i tanti suoi interpreti. Scritti affinché i Capi più giovani non credessero davvero ...; [Leggi tutto...] I curatori di questa rivista, nata nel 1996 e cessata nel 2023, già educatori, si rivolgevano agli altri Capi per rilanciare spunti di Metodo e di Stile, per mantenere lo Spirito Scout originale, per mettere a disposizione esperienze, per dimostrare che era in vita una comunità convinta che per capire lo Scautismo fosse necessario leggere e rileggere le indicazioni di Robert Baden Powell, piuttosto che i tanti suoi interpreti. Scritti affinché i Capi più giovani non credessero davvero a chi pensava di poter stravolgere il Metodo. Rivista tendente alla conservazione e critica verso certi cambiamenti di alcune associazioni scout italiane.

Abstract/Sommario: Sussidio dedicato ai Capi Pattuglia; la prima parte tratta i principali argomenti per far funzionare bene una Pattuglia, poi è stata inserita una storia a fumetti della Pattuglia "Castori", con l'inserimento di alcune schede tecniche.

Abstract/Sommario: Nell'anno cinquantesimo della Vittoria, il Corpo nazionale dei Giovani Esploratori italiani, desidera portare il suo contributo alle celebrazioni del glorioso Evento, pubblicando una Cronaca rievocativa dei fatti salienti della vita dell'Istituzione, dedicandola alla memoria del prof. Carlo Colombo, che ne fu il fondatore e che, nell'anno stesso della Vittoria, doveva chiudere la sua vita terrena, dopo aver partecipato volontario alla guerra mondiale ed essersi eroicamente guadagnato d ...; [Leggi tutto...] Nell'anno cinquantesimo della Vittoria, il Corpo nazionale dei Giovani Esploratori italiani, desidera portare il suo contributo alle celebrazioni del glorioso Evento, pubblicando una Cronaca rievocativa dei fatti salienti della vita dell'Istituzione, dedicandola alla memoria del prof. Carlo Colombo, che ne fu il fondatore e che, nell'anno stesso della Vittoria, doveva chiudere la sua vita terrena, dopo aver partecipato volontario alla guerra mondiale ed essersi eroicamente guadagnato due medaglie al valore. La cronaca mostrerà come questo esercito di ragazzi abbia imparato e diffuso la dignità di una disciplina volontariamente accettata e questo nei difficili tempi in cui l'Italia era impegnata in una prova gigantesca. Mostrerà come le migliaia di giovinetti, che annualmente si succedettero nelle file dei G.E.I., abbiano contribuito a migliorare le stesse ultime leve di soldati giunte al fronte, e questo per ammissione dello stesso Generale A. Diaz. Mostrerà come decine e decine dei suoi giovani e dei suoi dirigenti abbiano pagato con la vita il loro slancio patriottico e, pur essendo l'Istituzione sorta appena alla vigilia della grande conflagrazione, abbia potuto far brillare esempi di dedizione alla Patria e di eroismo, come - in sintesi e per tutti - esprime la luminosa figura di Alberto Cadlolo, esploratore della sezione di Roma, uno dei «Ragazzi del '99», caduto sul M. Pertica, la più giovane Medaglia d'Oro al V.M. della nostra guerra. Ma accanto agli esempi sublimi, ai sacrifici e a quella dedizione che l'ansia stessa della Vittoria stimolava, la cronaca è destinata a ricordare anche l'opera umile di tanti ragazzi che, accolta volontariamente, la dura via della formazione del carattere, seppero — in tempi di diffidenza e di conservatorismo, percorrerla anche nelle piccole cose e, seguendo le vie dell'educazione all'aperto, dell'indipendenza, della capacità a fare da sé, si educarono sanamente per divenire — come divennero — cittadini capaci di ben rendere al Paese la fiducia che il Paese aveva in loro riposta, riconoscendo — anche giuridicamente — il Corpo nazionale. La cronaca si sviluppa dal 1912 al 1948; abbraccia cioè il sorgere dell'Istituzione, il suo affermarsi, lo scioglimento nel 1927, il periodo clandestino, la ripresa e, dal 1944, via via, il raggiungimento della nuova piena efficienza tecnica e organizzativa. Perché si limita al 1948? — Perché è presto per fare la storia più recente, ma anche perché nel 1948 si è ravvisato un anno molto interessante, idoneo a consentire di arrestare il racconto e guardare un momento indietro. Nel 1948 l'Ente si trova ad aver ricostituito i suoi Organi centrali, ha il riconoscimento nazionale e internazionale, ha riunificato i due rami maschile e femminile, ha ricostituito molte sezioni, ha progredito tecnicamente tanto che ha la possibilità di attuare due campi generali: — il grande campo nazionale G.E.I. di Salice d'Ulzio, dove, dopo tanti anni, sezioni e giovani possono affratellarsi, — e, a Torino —, il primo campo nazionale dell'U.N.G.E.I., esperimento mai prima tentato. È anche l'anno, nel quale, al Convegno di Torino, i Capi dimostrano la loro maturità approvando importanti e decisive sollecitazioni che troveranno tutte attuazione sin dall'inizio dell'anno successivo. Tali la pubblicazione del nuovo Regolamento tecnico, la rinascita di una pubblicazione periodica ufficiale, la creazione di una Scuola nazionale per Capi che, unificando metodi e didattica dello scautismo, determinerà, da allora, definitivamente l'orientamento dei Capi. Ecco perché l'Istituzione considera i traguardi raggiunti fino al 1948, tali da consentire di pensare al poi come ad un sereno proseguimento di quanto faticosamente riconquistato dopo la rinascita dell'Italia, e considerare conclusa quell'opera di ricostruzione dovuta ai vecchi esploratori, molti dei quali seppero mantenere per tanti anni viva l'idea scout, anche a costo di persecuzioni o subendo danni personali, ma senza rinnegare quanto da giovani, attraverso la legge degli esploratori, avevano imparato. Ma non si intende con questa pubblicazione fare solo una sterile rievocazione di fatti lontani, interessanti forse quanti vogliono ricordare i loro anni giovanili, ma scarsamente interessante per quanti intendono capire e vivere lo scautismo di oggi. Perciò si è trascurato quanto mancasse di un qualsiasi aspetto positivo, ed evitate questioni polemiche. Si è, invece, proseguito nell'impegno divulgativo del metodo, come nella precedente pubblicazione celebrativa degli otto lustri di vita dell'Istituzione, della quale, la presente, intende essere continuazione e Integrazione, arricchendo il testo con la presentazione di quegli aspetti attuali che danno più ampio respiro allo scautismo mondiale, o sono poco noti o non ebbero posto nella pubblicazione citata. Un'appendice chiude la pubblicazione e l'abbiamo ritenuta necessaria perché venisse tenuto conto della nostra opinione sugli eventi di cui sono state protagoniste altre associazioni o gruppi scout. Anche questa ha solo lo scopo di chiarire agli appartenenti all'Istituzione e agli studiosi, la nostra visione dei fatti, come risulta dalla storia e dai documenti reperibili. Riteniamo che, per l'insieme della Cronaca nostra, degli aspetti mondiali dello scautismo e col corollario dell'appendice, la pubblicazione che licenziamo acquisti interesse e si renda utile a quanti si occupano ora dello scautismo, nato sessant'anni fa ma sempre attuale. L'aver richiamato su tutto quanto precede l'attenzione di qualcuno, l'aver risvegliato ricordi e speranze, crediamo possa meglio di qualsiasi altra forma, degnamente onorare il fondatore del Corpo nazionale dei Giovani Esploratori italiani, prof. Carlo Colombo che, con la sua volontà e preparazione, consentì il sorgere e il consolidarsi dell'ancor vitale scautismo nazionale italiano.


La Presidenza Generale

Abstract/Sommario: PRESENTAZIONE
”Danze Giungla” è uno fra gli strumenti più affascinanti e coinvolgenti della Branca Lupetti. Chi ha vissuto pienamente il silenzio eloquente della Danza della fame di Kaa, o la gioiosa “coreografia” della Danza della Tregua dell’Acqua, o il canto “liberatorio” della Danza del Fiore Rosso, conosce la forza evocativa nel “commentare” il vissuto di Mowgli che cresce nella giungla. È lo strumento pedagogico fondamentale per l'edificazione di un autentico rapporto educativo ...; [Leggi tutto...] PRESENTAZIONE
”Danze Giungla” è uno fra gli strumenti più affascinanti e coinvolgenti della Branca Lupetti. Chi ha vissuto pienamente il silenzio eloquente della Danza della fame di Kaa, o la gioiosa “coreografia” della Danza della Tregua dell’Acqua, o il canto “liberatorio” della Danza del Fiore Rosso, conosce la forza evocativa nel “commentare” il vissuto di Mowgli che cresce nella giungla. È lo strumento pedagogico fondamentale per l'edificazione di un autentico rapporto educativo, è occasione per ricordare il valore della danza proprio come elemento del linguaggio che, perciò, acquista efficacia grazie alla creatività e alla competenza comunicativa dei Capi. “La giungla ha molte lingue e io le conosco tutte” diceva Mowgli. A noi educatori il compito di “parlarle” tutte, per poterci meravigliare, come Bagheera, e affermare “Ora io vedo che tu sei un uomo e non più un cucciolo”.

Abstract/Sommario: Tra gli strumenti più originali e particolari del Lupettismo, specialmente tra quelli che contribuiscono in modo più felice alla creazione di quella particolare atmosfera Giungla che da sempre è stata riconosciuta come la nota più caratteristica di tutto il Metodo, un posto senz'altro importante e significativo è occupato dalle Danze Giungla. Create da Baden-Powell e successivamente rielaborate e inventate dal continuo gioco di tanti Lupetti e Vecchi Lupi, le Danze Giungla sono probabi ...; [Leggi tutto...] Tra gli strumenti più originali e particolari del Lupettismo, specialmente tra quelli che contribuiscono in modo più felice alla creazione di quella particolare atmosfera Giungla che da sempre è stata riconosciuta come la nota più caratteristica di tutto il Metodo, un posto senz'altro importante e significativo è occupato dalle Danze Giungla. Create da Baden-Powell e successivamente rielaborate e inventate dal continuo gioco di tanti Lupetti e Vecchi Lupi, le Danze Giungla sono probabilmente oggi uno strumento un po' trascurato nelle attività di Branco, sono poco usate o poco conosciute. Eppure B.P. ne aveva sviluppato e curato ogni aspetto, con la sua esuberante capacità creativa, ma anche con la sua genuina semplicità, offrendo al Capo Branco una serie di motivazioni e indicazioni utili per il loro utilizzo. Negli ultimi anni l'attenzione e la passione nei confronti di questi strumenti è forse venuta un po' a mancare, anche in relazione alla scoperta e alla diffusione di nuovi mezzi e idee che a volte hanno meglio risposto ad alcune attese dei Capi e dei Lupetti.